GIAMPAOLO: “A BOLOGNA SENZA CAMBIARE LA MENTALITÀ”

Vigilia del primo turno infrasettimanale della stagione per la Serie A TIM. Il Milan è oramai sullo sfondo, Marco Giampaolo ha il Bologna a cui pensare: «Incontriamo un avversario che gioca insieme da un anno, ha già consolidato qualcosa nel suo calcio e sa quello che vuole. Come si può notare anche nelle ultime prestazioni, ci sono cose che si ripetono all’interno di una partita. Per esempio, ha qualità e alternative offensive, non rinuncia mai a giocare la palla. Fattori evidenziati a Napoli, dove a tratti, nella seconda parte della gara, ha messo in difficoltà un avversario che non è facile mettere in difficoltà. Non sarà una partita semplice, ma questa è una cosa scontata. Non mi sono mai capitate nella vita partite semplici».

Identità. Se il Bologna sa quel che vuole e come ottenerlo, la Sampdoria a che punto è nella ricerca della sua identità? 
«Ci sono aspetti che vanno migliorati – premette il mister in conferenza -, ma dobbiamo continuare a giocare così, con questa mentalità e con le nostre strategie di calcio. Bisogna andare avanti su questa strada, senza farci condizionare. Non siamo certo contenti della sconfitta, ma la direzione è quella giusta. Detto ciò, dobbiamo migliorare e stiamo lavorando su aspetti sia tecnici che tattici».

Palleggio. Possono essere quei particolari a dettare dei cali di prestazione nel secondo tempo? 
«Il riferimento ad un’intera frazione è troppo largo – puntualizza l’allenatore doriano -. Nel finale arriviamo un po’ corti. questo è vero, ma non dipende dalla forma fisica, che è eccellente. Molto è riferibile alla qualità del palleggio: dobbiamo mantenere la squadra più compatta. Se miglioriamo questi aspetti, miglioriamo anche la nostra intensità, fino al termine della gara».

Undici. Partita di mercoledì fa rima con turnover. O no? 
«Domani gioca la miglior formazione dal mio punto di vista, a prescindere da idee di turnover. O meglio, i migliori undici per questa partita». 
I giornalisti hanno qualche interrogativo sulla difesa: chi scende in campo a sinistra? «Dodô o Regini – lascia il dubbio -. Dodô va scomposto e ricomposto, come giocatore. Lui deve resettare tutti i suoi comportamenti in campo fino ad ora. Ha tutte le qualità tecniche per fare quel ruolo e sarà la mia scommessa. Se la vinco la vince lui, se la perdo la perde lui”.

(Foto LaPresse)

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