MOURINHO: “NIENTE SCUSE, ABBIAMO DUE MATCH PER ANDARE IN SEMIFINALE”

Alla vigilia dell’andata dei quarti di Conference League con il Bodo/Glimt, mister Mourinho ha risposto così alle domande dei giornalisti in conferenza stampa.

Com’è tornare a Bodo?

“L’ho detto la prima volta. Bel posto, passione per il calcio. Sono sempre felice di venire. L’unico problema per me è giocare sul campo sintetico, che naturalmente è un male. Ma questo è e dobbiamo pensare a centrare le semifinali e speriamo di poter fare molto meglio di quanto fatto la prima volta”.

Cosa pensa del match di domani?

“Naturalmente, sarà una partita diversa. Prima di tutto, perché non esistono gare identiche. Mai. E poi perché noi abbiamo cambiato così tanto rispetto alla prima volta che è difficile fare un paragone. Quattro calciatori che scesero in campo in quella partita non sono più con noi: Reynolds, Villar, Mayoral e Calafiori. Quindi saremo una squadra differente, per quanto riguarda i giocatori ma credo anche per quanto riguarda il nostro livello di sicurezza e di motivazione.

Nella fase a gironi, sapevamo che probabilmente saremmo approdati alla fase successiva e che una sconfitta non sarebbe stata un dramma. Certo, perdere 6-1 è più di una sconfitta, ma alla fine abbiamo perso solo tre punti.

Però, ora siamo al knockout: ora passa solo una squadra, mentre nella fase a gironi siamo passati entrambi. Adesso, solo una va in semifinale e ovviamente affronteremo la partita con una prospettiva diversa. Ma con il massimo rispetto per il Bodo come squadra, perché sono una buona squadra”.

Anche il Bodo ha venduto alcuni giocatori dall’ultima volta che li ha affrontati. Cosa pensa del Bodo adesso?

“Penso che siano gli stessi. Hanno cambiato alcuni giocatori, ma il modo in cui la squadra pensa al calcio e il modo in cui gioca è lo stesso. Il profilo dei giocatori che sono venuti a sostituire gli altri non è molto diverso. Anche se guardi al terzino sinistro, uno era mancino e ora questo è destro, ma la dinamica della squadra è molto, molto simile. Quindi, penso che siano la stessa squadra.

Sono in una buona condizione. Hanno avuto la loro sosta, hanno svolto la loro preparazione e sono tornati di recente alla competizione vera. Quindi sono freschi. Sono in buone condizioni e penso che saranno come prima. Penso che noi però saremo molto meglio di come eravamo prima e spero che questo faccia la differenza per noi”.

Un ragazzo che è ancora qui è Ola Solbakken, anche se potrebbe non giocare. Ha un piano per fermarlo? Alcune voci dicono anche che lei sia interessato a lui.

“Non mi interessa nessuno, mi interessa solo vincere la partita di domani. Non parlo dei singoli giocatori, soprattutto dei giocatori che appartengono ad altre squadre. Guardo Bodo come una squadra. Naturalmente analizziamo i singoli: è importante conoscerli per preparare al meglio la squadra.

Il Bodo ha molti buoni giocatori. Penso che un paio di loro siano anche bravi a parlare: a loro piace parlare. Ma noi siamo qui per loro domani, e la prossima settimana li aspetteremo anche a Roma”.

(Foto LaPresse)

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HELLAS VERONA: CIAO “CICCIO”, PER SEMPRE LEGGENDA GIALLOBLÙ

Hellas Verona FC piange la scomparsa di una autentica Leggenda della propria storia ultracentenaria: ci ha lasciato oggi, a 79 anni, Emiliano Mascetti, per tutti ‘Ciccio’.

Bandiera e artefice di un’epoca grandiosa della nostra storia, Mascetti arriva al Verona dal Pisa nel 1967, conquistando immediatamente la promozione nella massima serie. Sarà proprio la Serie A a diventare la sua fissa dimora e a consegnarlo alla storia del Club. Tra il 1968 e il 1979 saranno ben 232 le presenze nel massimo campionato con la maglia numero 8 e la fascia di capitano sempre addosso: nessuno come lui.

Il suo score è impreziosito anche da 35 reti, che ne hanno fatto per 36 anni il miglior marcatore della storia del Verona in Serie A, superato solo da Luca Toni nel 2015.

Chiusa la carriera da calciatore al Verona, intraprende la carriera di Direttore Sportivo, ruolo che ricopre a partire dall’annata 1981/82 e che, in simbiosi assoluta con l’allenatore Osvaldo Bagnoli, porta in dote risultati straordinari. E’ proprio Emiliano l’architetto dello Scudetto del 1984/85, punto più alto di un decennio d’oro, durante il quale l’Hellas raggiunge per due volte la finale di Coppa Italia e per tre volte si qualifica alle competizioni UEFA.

Ma al di là delle cifre, uniche (330 presenze e 46 gol complessivi), resta di Emiliano il ricordo di un uomo straordinario, capace di far innamorare dell’Hellas tante generazioni di veronesi, di raggiungere risultati storici mantenendo sempre la classe, la correttezza e la bontà che lo hanno contraddistinto sul campo e fuori.

Un punto di riferimento per tutti, che mancherà moltissimo a tutta la sua famiglia, che l’ha amato e alla quale il Presidente Maurizio Setti e tutto il Club si stringono in un abbraccio colmo di affetto e commozione.

(Foto hellasverona.it)

www.hellasverona.it

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